1a - scuola secondaria primo grado Forlanini - Sesto San Giovanni - 8 novembre 2007
Ciao a tutti! Ci incontriamo davanti alla cascina e ci presentiamo. E' una soleggiata e calda giornata autunnale!
Siete qui per piantumare, ma prima vi racconto la storia di questo Parco, che conoscete già perché il vostro professore ve ne ha parlato. Ci dobbiamo dirigire verso un boschetto speciale, il Boschetto GEV, dove il Parco ha previsto la messa a dimora di alberi e arbusti in sostituzione di diverse piante cadute per la nevicata di due anni fa e per altre tagliate in occasione di lavori.
In cascina è ad aspettarci Marcella, una delle due Guardie Ecologiche Volontarie che oggi ci accompagneranno.
Insieme a lei raggiungiamo il vivaio, dove troviamo gli alberelli e le pervinche che oggi piantumeremo.
Prendiamo 10 querce e le cassette con le pervinche.
Ci dirigiamo verso il Boschetto GEV, che è preesistenete alla creazione del Parco, e alcuni suoi alberi risalgono alla Seconda Guerra Mondiale.
Prova ne sono alcune buche, che con relative montagnette di terra di fianco, pare siano dovute alla caduta delle bombe, lanciate sull'aereoporto di Bresso (allora militare)
Il boschetto, entrato nel territorio del parco, venne sistemato e curato dalla GEV, da cui il suo nome, ed è posto tranquillo in cui numerose specie di uccelli nidificano. Oggi possiamo entrare e lavorare perché siamo in una stagione dove non li disturberemo, ma altrimenti bisogna fare molta attenzione e rispettare le indicazioni del cartello all'ingresso.
All'ingresso c'è anche un piccolo stagno, e Marcella ci spiega che lo hanno realizzato recentemente le GEV, scavando una buca ed impermeabilizzandola. In questo piccolo specchio d'acqua verranno i rospi a depore le loro uova.
Nel Boschetto ci raggiunge Giacomo, l'altra Guardia Ecologica che ci darà una mano.
Una volta individuato dove piantumare le querce, cominciamo, seguendo alcune semplici indicazioni che però sono fondamentali per la riuscita del lavoro e la futura vita delle piantine.
Prima di tutto si pulisce il terreno da foglie e sassi superficiali.
Poi si inizia a scavare, facendosi aiutare, quando occorre, dal piccone
Quando la buca è fatta, proviamo a misurare se è sufficientemente profonda da contenere la zolla con la piantina: il colletto della zolla non deve sporgere dal bordo della buca!
Quando lo scavo ci soddisfa, gettiamo sul fondo un paio di manciate di concime, non di più, altrimenti le radici, anziché trarne beneficio, si brucerebbero.
Con delicatezza procediamo alla piantumazione.
E alla fine non rimane che ricoprire di terra, che se manca andiamo a recuperare nella carriola, che alcuni compagni mi hanno aiutato a riempire con terra presa da quella dello scavo dello stagno.
Decidete anche i delimitare la vostra quercia, in modo da farmele indiviuare quando tornerò a bagnarle.
Il lavoro non è finito! Dobbiamo piantumare le pervinche, e, per farlo, scegliere il luogo giusto.
Sono erbacee del sottobosco...quindi? All'ombra!
Una volta trovato, divisi questa volta in gruppi, lavoriamo in modo analogo, ma scavando buche piccole per collocarvi le piantine, distanziate una spanna una dall'atra.
Anche i questo caso le delimitiamo, con legni e sassi.
Bravi! Ottimo lavoro! Siete proprio dei Salvanatura!
Per ringraziarvi vi regalo alcuni semi:
I semi delle farfalle (coreopsis, tagetes, verbena)
I semi del Parco Nord (melissa, menta piperita, camomilla, finocchio
selvatico, erba cipollina, timo)
I semi dell'Orto Botanico Brera di Milano (girasole, lino).
L'invito è quello di piantarli a scuola tra febbraio (in una piccola serra) e marzo (all'aperto), di osservare cosa crescerà e magari di riportare qui al Parco qualche piantina cresciuta.
Come ultima cosa vediamo se anche il Boschetto ci regala dei semi.
Ecco il frutto della nostra ricerca! Anche di questi potrete sperimentare la crescita.
Nella vostra esplorazione trovate una bellissima foglia di bagolaro: sembra un ricamo!
La regaliamo a Marcella, e terminiamo la nostra mattinata insieme: arrivederci a primavera!!!